Da 7 mesi non lavoro più in un ufficio né per un capo, ma da casa e per i miei clienti, o per me stessa.
Sto lavorando molto, molto più di quanto avessi previsto inizialmente, più che altro per dare maggiore solidità all’attività di freelance: credibilità, portfolio, contatti, formazione, sono elementi che richiedono un investimento di tempo ed energie notevole, soprattutto in un sistema economico in grave crisi come quello italiano. Nell’ottica poi di preparare Brand-it-up e Brand-it-up Travel sia alla possibilità di restare qui che a quella di espatriare, la tipologia di variabili in campo si amplia moltissimo.
Lavorare molto, ma lavorare da casa, ha però degli enormi vantaggi: primo fra tutti, l’assoluta libertà di gestione del tempo.
Gli appuntamenti possono essere fissati a piacimento, le incombenze risolte senza l’incubo di orari e chiusure, il lavoro svolto anche di sera, se di mattina si è stati fuori per commissioni o impegni.
La cosa migliore, tuttavia, credo che sia la quasi perenne assenza della sveglia. Il corpo, alla mattina, si sveglia quando meglio crede. Alcune volte alle 6.30, altre alle 9.
Questi 7 mesi di libertà e ritmo naturale mi hanno cancellato i vent’anni di stanchezza precedenti.
Sono sempre stata la regina incontrastata della pennica, potevo fare dei pisolini pomeridiani che duravano tre ore e poi di notte dormire ancora come un angioletto. Succedeva nei week-end e per tutte le vacanze che avevo a disposizione. Ora non riesco più.
Se dormo anche solo un’ora di pomeriggio, passo la notte quasi insonne: il mio corpo non ha più stanchezza arretrata da recuperare, né fisica né mentale.
Dico la verità: il pisolino mi manca perché ho sempre adorato dormire. Dormire mi aiutava a staccare, a rigenerare mente e corpo. Ora esco a passeggiare, incontro amici, cerco altri modi per allontanarmi dal pc e far riposare il cervello.
L’ufficio andrebbe dosato. Capisco che per certe mansioni e incarichi sia impossibile lavorare sempre da casa, ma le aziende italiane dovrebbero mostrare una maggiore elasticità, soprattutto nei confronti di certe figure che potrebbero tranquillamente operare da remoto qualche giorno a settimana.
Ne beneficerebbero le prestazioni, l’equilibrio psico-fisico e la predisposizione al lavoro, soprattutto per chi fa il pendolare o ha una famiglia.
Capisco che le politiche del lavoro dei decenni passati e la mentalità italiana non favoriscano questo salto culturale. Assunzioni fatte irresponsabilmente in passato e una inadeguata gestione del personale hanno generato un certo numero di persone che in ufficio lavora poco: questo fenomeno, sommato all’attitudine “padronalistica” di molta della nostra imprenditoria, non aiutano.
Chissà se il baratro in cui il mercato del lavoro è precipitato favorirà una maturazione dell’approccio italiano alla questione (sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro, perché la responsabilità è – a livello generale – condivisa).
Ce lo auguriamo tutti, perché la vita con una maggior elasticità di orari e luoghi è decisamente migliore.
Io non so più cosa sia l’ansia del lunedì. Lavoro SEMPRE anche il sabato e la domenica, Natale e Ferragosto, ma non sono stressata perché non ho necessità di concentrare gli impegni extra-lavorativi o le cose belle della mia vita in 48 ore: faccio tutto più o meno quando voglio.
Il mio corpo e il mio benessere approvano.
Lavoro in ufficio da circa vent’anni e mi ritrovo tantissimo in quello che hai appena scritto.
Questa mail dovrebbe essere letta da ogni singolo imprenditore…….. Purtroppo questa tristissima realtà riguarda ognuno di noi e solo pochissime persone, come te, riescono a ribellarsi a questa cosa!…….. Un articolo molto bello. Fa riflettere. Ti conosco benissimo, ti ho sempre reputata una persona estremamente intelligente e ti stimo.
Antonella
Grazie Antonella, speriamo (per tutti) che le cose cambino. Ti mando un grande abbraccio :*
Speriamo che le cose cambino davvero e che cambi la mentalità italiana! In Italia il telelavoro è ancora uno sconosciuto … pazzesco!
Lavorando lontano da casa, passo la mia giornata tra scrivania e viaggi in treno e metropolitana. Sono in ballo circa 13 ore al giorno e la sera sono così stanca che non riesco più a scrivere (cosa che prima facevo e mi dava grandi soddisfazioni). Purtroppo il mio è il tipico lavoro da ufficio e non posso fare altrimenti … per ora, ma capisco benissimo come tu possa sentirti rinata. Lavorare per se stessi, piuttosto che per persone che ti spremono senza mai riconoscere il lavoro che fai, è il valore aggiunto. 🙂
vero, anche questo ha molta influenza 🙂